venerdì 26 febbraio 2010

Holi 2010: oltre il colore



Le giornate si stanno allungando. La primavera sta per arrivare. Per salutare questo passaggio in India, Nepal e in tutto il mondo indù, si festeggia HOLI. Quest’anno cade il 28 Febbraio.

Pur essendo una festa estremamente gioiosa alcuni dei miti ad essa legati sono abbastanza tetri.
La festa è infatti legata alle litanie di lamentazione per la punizione imposta a Kamdev (dio dell’amore) da Shiva per essere stato colpito al terzo occhio con una delle sue frecce.
Un altro mito parla della fornace in cui la cattiva Holika cercò di attirare il pio Prahlad, che invece si salvò mentre lei finiva bruciata.
La luce che compare nelle case ricorda il fuoco con cui fu arsa viva la vampira che voleva succhiare il sangue di Khrisna

Sempre rimanendo su Khrisna, la festa rievoca anche la danza e gioco del Dio e delle gopi (le mandriane) in un mare di polvere colorata.

Ma il colore fa anche riferimento all’amore.
ll giovane Khrisna, geloso dell’amata Radha per la bellezza della sua pelle, un giorno le dipinse tutta la faccia. È per questo che in occasione di questa festività gl’innamorati colorano la faccia dei propri amati proprio per rendere evidente il loro sentimento.

La ricetta per holi è la seguente:
• bhang e thandai a base di marjuana per inebriarsi
• Luci alle finistre
• Gulal (colore) e gavettoni di acqua o olio
• Un pizzico di follia


Ovviamente i ragazzi ne approfittano per importunare in maniera “lecita” le ragazze. Le normali distanze di sesso e casta vengono momentaneamente dimenticate. Ad holi tutto è concesso quindi è difficile sottrarsi al colore. Se si vuole evitare di essere colpiti è bene rimanere in casa….ma anche lì…vita dura!
I ragazzi solitamente vanno fuori di testa perché le belle fanciulle indiane sciolgono i capelli e si lasciano andare al gioco mattutino.
All’ora di pranzo la battaglia del colore è pressoché finita. Il resto della giornata si passa ingozzandosi di dolci. Quelli più gettonati sono il mathri e il gujiya. Niente male!
Fino a qualche tempo fa le polveri erano di derivazione naturale. Oggi è facile trovare coloranti chimici che spesso irritano gli occhi e la pelle. Nella tradizione aryurvedica invece si dà importanza alla purificazione ottenuta dal contatto con la polvere di fiori.

Oltre che la primavera, il trionfo del bene e l’amore, la festa rievoca anche la sospensione delle diatribe. Per un giorno la mente dovrebbe sospendere i pensieri negativi verso coloro che consideriamo come nemici

La festa comunque dura due giorni.
La sera del giorno che precede Holi c’è la celebrazione di Holita Dahan. Per l’occasione vengono accesi grandi roghi in cui si brucia il fantoccio della demonessa Holika sorella di Hiranyakashipu re dei demoni.
Il secondo giorno noto come Dhulhendi, le persone festeggiano per le strade danzando e cantando lanciandosi addosso acqua colori.

Happy Holi